Descrizione
Mi sono chiesta come sarebbe stato vivere nell’epoca di Maria di Nazareth, sentire i suoi pensieri da vicino, le sue paure di Madre, il suo tenero e spiazzante amore. Mi sono chiesta come fosse la sua casa, se da qualche parte ha conservato fino alla fine dei suoi giorni terreni il lenzuolo che avvolse Gesù quella notte fredda a Bethleem. Mi sono chiesta se, come noi oggi alla ricerca di una verità, si confidasse con qualcuno. Se confidasse le sue preoccupazioni o i suoi ricordi. Per comprendere fino a fondo questo viaggio avevo bisogno di qualcuno che assomigliasse a me, qualcuno che fosse fin troppo vicino alla nostra umanità fragile. Così ho pensato subito a lei, la Peccatrice. L’ho rivista piangere ai piedi della croce accanto a Maria e Giovanni, ho rivisto le sue paure, i suoi vuoti interiori, il rifiuto di sé, i suoi continui tormenti e, soprattutto, ho rivisto in lei la mia stessa sete di libertà, di verità e di bellezza. L’ho immaginata ormai sul far della sera, alla fine del suo cammino terreno, pensare a tutta la sua intera straordinaria e tormentata vita. Ho immaginato che fosse lei la confidente di Maria, proprio lei così diversa.
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