Descrizione
A cura di Angela Ambrogetti e Raffaele Iaria
Con scritti di Paloma Gómez Borrero, Giorgio Costantino, Salvatore Izzo, Caterina Maniaci, Gianni Maritati, Enzo Romeo, Emanuele Roncalli, Angelo Scelzo, Gian Franco Svidercoschi, Marco Tosatti, Fabio Zavattaro
Un patto mediatico che corre sul filo dell’umanesimo. È il patto che Karol Wojtyła ha stretto con i giornalisti di tutto il mondo e in particolare con i vaticanisti. Hanno vissuto si può dire con Karol Wojtyła per quasi 27 anni. Chi più chi meno.
Il primo papa straniero dell’epoca moderna. Una scelta, anche questa, che sembra essere frutto della primavera conciliare. Una sfida in più per tutti perché, oltre i testi ufficiali, il pontificato di Giovanni Paolo II, si è sviluppato attraverso gesti e parole, non programmati, studiati, e spesso nemmeno mai scritti, “improvvisati” e forse per questo più efficaci.
In questo Giovanni Paolo II ha fatto scuola, e oggi, che ci stiamo abituando alla informalità di papa Francesco, il pensiero dei vaticanisti “anziani” spesso corre a quelle improvvisazioni, al “ciclone Wojtyła” che davvero ha cambiato il mondo. Un compito spesso non facile ma sempre esaltante, una sfida professionale ed umana continua. Più che un lavoro, un’amicizia.
Questo libro nasce proprio dalla volontà di rinnovare quella amicizia ora non più con un papa, ma con un santo. Un omaggio se volete, o piuttosto pagine di un diario che ognuno di noi porta nel cuore.
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