La carità e l’amore per i poveri può maturare solo dentro una scelta di povertà personale e sociale che impariamo dal Signore nella Chiesa, che fa superare l’idea di un umanesimo laico che pensa la salvezza solo attraverso i propri mezzì e le proprie forze e non anzitutto a partire da una ‘debolezza’, ‘piccolezza’ che necessariamente chiede di ‘stare insieme’, ‘camminare insieme’ (Chiesa) e ‘stare in ascolto’ (relazioni) nell’incontro con il Signore. La fede si qualifica, pertanto, come azione, come testimonianza; e l’evangelizzazione è anche promozione dell’uomo, è storia di gesti.
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