Parlare di genitorialità adottiva significa parlare di genitorialità, senza bisogno di aggiungere un aggettivo qualificativo. La prima comporta alcune significative peculiarità ma, come la seconda, risente delle stesse fatiche, ambivalenze e paure…
Attraverso la storia immaginaria di Gloria e Fulvio e del figlio Victus, l’autrice accompagna il lettore nell’esplorazione di quanto avviene nell’anima di un uomo e di una donna che decidono di adottare, e di un bambino abbandonato prima e adottato poi. Parlare di genitorialità adottiva significa anche parlare di genitorialità senza bisogno di aggiungere
un aggettivo qualificativo. Quando un bambino arriva in famiglia, che sia un figlio biologico o adottivo, necessita che i genitori lo adottino ma anche che questi siano adottati da lui. La storia si incastona in una cornice teorica di temi quali, tra gli altri, la costruzione dell’identità, i meccanismi di difesa, l’idealizzazione, il senso di colpa e l’acquisizione della responsabilità affrontati con un linguaggio fruibile per ogni lettore.
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