Collana: I preti che fecero l’impresa

  • Essere radice

    Essere radice

    A noi chi ci pensa? Ho sentito ripetere molte volte queste parole. Da sacerdoti. Qualcuno era in difficoltà. Ma molti invece potevano essere additati come modelli. Ma non è pur sempre vero che anche un santo abbia bisogno d’aiuto? L’importante è che trovi preti come Michele Cosentino.

  • Prete, lebbroso e santo

    Prete, lebbroso e santo

    Nella Bibbia la lebbra era considerata una gravissima impurità, che comportava l’allontanamento del malato. Morire di lebbra era qualcosa di ributtante. Ma per padre Damiano la sua morte fu una morte d’amore, che fece bella anche questa malattia e questa morte.

  • Un sacerdote per il Vangelo e per i poveri

    Un sacerdote per il Vangelo e per i poveri

    I maestri di spirito hanno sempre criticato le esagerazioni. Secondo la tradizione classica la virtù sta nel mezzo. Ma quando si tratta di Dio e dei poveri l’amore, per essere vero, deve essere sempre un po’ esagerato. Come ha fatto s. Vincenzo de’ Paoli.

  • Un prete che non si è mai seduto alla tavola dei ricchi

    Un prete che non si è mai seduto alla tavola dei ricchi

    «Gesù Cristo con i miracoli ottenne l’ammirazione. Gesù Cristo crocifisso ottenne la conversione». Don Baldo non scelse la via comoda del successo, ma quella scomoda della Croce, a cui si aggrappò come a una zattera di salvezza per salvare la sua gente.