di mons. Lorenzo Piva
Lunedì XXII settimana
Martirio s.Giovanni Battista – Mc 6, 17-29
“…lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio”.
L’uomo più grande mai vissuto sulla terra… dirà Gesù del Battista. Anche oggi la sua coerenza e testimonianza illuminano le vie della Fede.
Un gigante ucciso da un vile, Erode Antipa, re pavido e lussurioso che, pur ascoltando il profeta, non ha deciso nel cuore passi di conversione.
È rimasto irretito nella propria meschinità davanti alla viscida influenza di un’amante infastidita dalla franchezza di quel profeta scomodo.
Una mente bacata e stolta farà assassinare il grillo parlante. Di Erode rimarrà nella storia un’unica traccia sinistra: aver fatto fuori per futili promesse il più grande dei profeti.
Serve amore e coraggio per convertirsi, serve accantonare pensieri e comportamenti malsani che portano alla morte dello spirito.
Giovanni porta a compimento una missione altissima: preparare la strada al Messia, impresa adempiuta con ardore, passione e coerenza.
Si è messo in discussione fin dentro le mura del carcere per trovare risposta al suo lungo peregrinare. Insopportabile ai malvagi, viene decapitato per aver sposato la verità.