di mons. Lorenzo Piva
Giovedì XVIII settimana
San Giovanni M. Vianney Mt 16, 13-23
“…ma voi chi dite che io sia?”.
Quel “ma voi” è come la Rift Valley che attraversa l’Africa da nord a sud. Gesù separa i Dodici dagli altri; sono gente cresciuta con Gesù e capace di raggiungere le alte vette.
Quelle poste da Gesù non sono domande scolastiche. Sono piuttosto come scintille che accendono i cuori e mettono in moto gli spiriti.
Nella vita, più che le risposte contano le domande. Infatti, le risposte appagano e bloccano, le domande invece obbligano a prender posizione.
La domanda: “e voi chi dite chi io sia” significa: vi fidate di me, sareste pronto ad accantonare i progetti e a seguirmi anche su strade non tracciate?
Gesù non ha risposte già fatte, quasi avessero un contenuto già definito e da ripetere come un esame di chimica. Lui è vita
La sua domanda assomiglia di più alle richieste che si fanno due innamorati: chi sono io per te? E l’altro risponde: “sei il tutto senso della mia vita…”.
A voi che ho scelto io chiedo: chi sono io per voi? Gesù vuol sapere se i discepoli gli hanno aperto il cuore. È vivo solo se è vivo dentro di me. Il cuore è la culla o la tomba di Dio.
Pietro gli risponderà: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, cioè colui che dà sapore alla vita. Se non è così c’è ancora tanta strada da percorrere.