di mons. Lorenzo Piva
Lunedì XVII settimana
San Giacomo apostolo Mt 20, 20-28
“…chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore”.
È conosciuto come Giacomo il maggiore per distinguerlo da un altro Giacomo, il cugino di Gesù. È stato il primo apostolo a subire il martirio mentre era vescovo di Gerusalemme.
È fratello di Giovanni. Con lui e con Pietro, fa parte del gruppo privilegiato di tre apostoli che hanno seguito Gesù sul Tabor, nell’orto degli ulivi e altrove.
Ed ecco la madre di Giacomo e Giovanni avvicinarsi a Gesù in modo scomposto a chiedere che i suoi figli abbiano i primi posti nel Regno.
E aggiunge: uno alla destra e l’altro alla sinistra. Un mix di ingenuità e presunzione che attraversa generazioni di ogni tempo. Così ragiona la mente umana.
Gesù si sottrae dicendo che lui può condividere soltanto la missione ricevuta: un calice amaro da bere e una croce da prendersi sulle spalle.
Gesù prova a fare chiarezza, ma senza successo. La scelta dei posti è riservata al Padre del cielo che assegna uffici, mansioni e ministeri.
Gli altri dieci ascoltano irritati. Hanno lo stesso tarlo: sono presi dalla stessa smania di apparire e contare agli occhi di Gesù e del mondo.
Gesù lancia una sfida: grande non è colui che comanda, ma colui che serve; non chi alza la voce, ma chi è pronto a morire crocifisso per amore.