Il TAU del mattino “…se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”

di mons. Lorenzo Piva

Venerdì XVII settimana
ss. Lazzaro, Marta e Maria Gv 11, 19-27

“…se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”.

C’è un lutto a Betania. Alla porta di casa degli amici di Gesù bussa la morte. In modo lieve Marta rimprovera l’Amico, che le risponde: tuo fratello risorgerà.

Marta parla al futuro: so che risorgerà; lei crede, ma quel giorno è lontano dal suo desiderio e dal suo dolore. Gesù invece parla al presente: Io sono la risurrezione e la vita.

Come alla samaritana è ancora a una donna che Gesù regala le parole centrali della Fede: Io faccio rinascere e ripartire da tutte le morti.

Gesù, la risurrezione e la vita. Prima la risurrezione, poi la vita. Risurrezione è esperienza che riguarda il nostro presente e non solo il nostro futuro.

A risorgere sono chiamati i vivi prima che i morti: a rialzarsi da vite spente, immobili e inutili; a fare cose non banali, ma che rimangano per sempre.

La vita avanza di risurrezione in risurrezione, verso l’uomo nuovo, che ha la statura di Cristo, verso la sua misura (Gregorio di Nissa). Lui trasforma, e fa eterna la vita.

Gesù si commosse e scoppiò in pianto. Dio piange per me: sono io Lazzaro, io l’amico malato e amato, che Gesù non accetta gli sia strappato via.

Il nemico della morte non è la vita, ma l’amore. Forte come la morte è l’amore. E l’amore di Dio è più forte della morte. Se Dio è amore, il suo nome sarà anche risurrezione.